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Nel 1973 avevo 8 anni ed ero in vacanza a Torvajanica (RM); Pippo Baudo doveva presentare la sera una serata di piazza li. Prima dello show andò a mangiare in un ristorante nei paraggi del palco, si sparse la voce e in molti cercarono di intravederlo da fuori (il suo tavolo era in prossimità della finestra).
Per me era un mito e anch'io cercai di vederlo e potergli parlare, lui all'epoca stava presentando anche su RAI 1 “Senza rete” in cui aveva ospite Lino Banfi e insieme duettavano sui doppisensi del dialetto barese (meno male = meno mele, ecc) così io lo potei salutare dicendogli: “meno mele che t'ho visto!”
Era il primo personaggio famoso che incontravo….lo incontrai di nuovo nel 1990 per l'intervista che mi concesse e che poi ho inserito nella mia Tesi di Laurea. Dopo 5 anni, nel 1995 su un settimanale vedo una foto di Baudo alla scrivania nel suo studio di via della Giuliana a Roma e riconosco, dietro di sé, nella libreria il frontespizio della mia Tesi “Il caso Fantastico” !
Per me è stata un' enorme soddisfazione sapere che una persona di cultura come Pippo Baudo, dopo anni, conservava ancora la mia Tesi tra enciclopedie Treccani e altri volumi di valore.
Grazie Pippo sei Grande!!!
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Nel 1981 davanti agli studi Rai di corso Sempione a Milano incontro Enzo Tortora . Mi fece molta impressione per come egli fosse così come appariva in tv: la delicatezza nel modo di camminare (uguale all'imitazione che gli faceva Gigi Sabani), la gentilezza e il rivolgersi dando del Lei a tutti anche alla sua Fedele segretaria Gigliola Barbieri che ormai collaborava con lui da molti anni.
Avevo, e ho, molta ammirazione per questo grande uomo per la sua cultura e i modi garbati; gli chiesi un autografo e lui, nonostante andasse di fretta, me lo concesse e mi disse GRAZIE !!!! A me?! Ma come? Avrei dovuto essere io a dire grazie a lui ed invece…. Mi sento molto legato ad Enzo primo perché lo ritengo un maestro e poi per la sua triste e vergognosa vicenda giudiziaria del 1983 che lo portò fino alla morte nel 1988.
Io votai Tortora alle elezioni europee del 1984, gli scrissi, quand'era recluso, c/o il carcere di Bergamo e l'ultima volta, da uomo libero, a casa sua in via dei piatti a Milano, quand'era già malato. Gli inviai il testo di una canzone che diceva che non tutti gli uomini sono uguali, malgrado molti siano malvagi,… ce ne sono alcuni che non moriranno mai per quello che hanno fatto e per quello che sono stati e lui è, e rimarrà, tra quest'ultimi. Dal 1988 Enzo è un simbolo che tutti gli italiani, e in primis la magistratura, dovrebbero tenere a mente per non ricadere negli errori del passato
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Lo stesso giorno che incontrai Tortora, in quel freddo mattino di novembre'81 a Milano, sempre in corso Sempione conobbi Fausto Gavinelli , all'epoca uno dei ballerini di H. Parisi a “Fantastico2”, io in quel periodo,per studio, abitavo a Pisa quell'incontro con Fausto mi fece capire definitivamente qual'era la mia strada e cosa davvero volessi fare; così mi diedi da fare per ritornare a vivere A Roma (in una metropoli si  hanno inevitabilmente maggiori opportunità), incominciando a studiare seriamente, per essere visibile attraverso i cosiddetti provini e concorsi…
Con Fausto, dopo quell'incontro iniziammo una corrispondenza che mi spronò appunto circa la mia carriera… Ci siamo poi rivisti di tanto in tanto nel corso degli anni…e anche se non ci si è sentiti per diverso tempo, il legame d'affetto non si è mai spezzato infatti grazie ad internet e a facebook ci siamo potuti ritrovare
TVB Fausto!!!!
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Sempre nel 1981 c'era l'opportunità di scrivere ai protagonisti di “Fantastico2” io pensai di inviare una lettera a Gigi Sabani …ero un ragazzo di 16 anni che si dilettava a fare le imitazioni (anche se i miei modelli, circa le imitazioni, erano stati Alighiero Noschese e Loretta Goggi) gli scrissi delle mie aspirazioni ecc. e lui, personaggio di successo, fu molto carino a rispondermi. Ancora oggi conservo la sua lettera nella quale mi diede dei consigli… scrisse che nelle mie confidenze rivedeva se stesso alla mia età. E mi ricorderò sempre la frase che mi scrisse: “la cosa importante è l'umiltà: lascia che siano sempre gli altri a dire che sei bravo….”
L'anno successivo mi trovai sempre a Milano e diedi una mia cassetta, con delle imitazioni ,a qualcuno del Programma “Fantastico3”; la settimana successiva ritrovai una situazione che avevo ideato tra i siparietti di Sabani (coincidenza?) la cosa però mi fece piacere…. Evidentemente la mia idea era valida.
Peccato che Gigi ci abbia lasciato troppo presto… forse quelli che gli hanno voltato le spalle dopo le note e tristi vicende giudiziarie avranno qualche rimorso per i loro meschini comportamenti.

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Mi trovavo ancora a Pisa quando sul settimanale STOP lessi l'inserzione per partecipare all'edizione 1982 del concorso di Teddy Reno e Rita Pavone “la festa degli sconosciuti”. Mi convocarono ad Ariccia (RM); Accompagnato da mia mamma mi ritrovai così accanto a Rita (che emozione) a sostenere il provino.
Mi raccontarono poi che a Rita rimase impressionata favorevolmente di questo ragazzino che imitava Al Bano e nei giorni successivi all'esibizione continuava a canticchiare “nel sole”. Considero Lei e suo marito i miei padrini artistici. La mia prima volta davanti ad un pubblico, su di un palco, fu accanto a loro durante la finale interregionale del concorso a Pomezia (RM)
Nel 1982 inizia dunque la mia carriera artistica accanto a questi due straordinari talent scout a cui mi sento davvero molto legato. Grazie Teddy, e grazie Rita per quest'opportunità!
Li potei riabbracciare a Viticuso (FR) nel 1988 durante un concerto di Rita e infine al Brancaccio di Roma nel 2005 durante il concerto di addio alle scene di Rita.
Durante la malattia di Rita nel 2004 le scrissi una bellissima e-mail alla quale lei rispose dopo qualche tempo. quando si fu ristabilita. ringraziandomi per le mie belle parole scrivendo: “le tue preghiere, come vedi, hanno fatto effetto!”…
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Nel 1982 sempre nella speranza di essere “scoperto” da qualcuno mandai una mia cassetta audio a Gino Bramieri che stava recitando al Teatro Sistina. Un sabato sera, mentre ero in casa a guardare la tele,squilla il telefono, mamma risponde: pronto signora, buonasera sono Gino Bramieri,potrei parlare con Stefano?
Questo magnifico attore telefonava a me, un ragazzino, in attesa di andare in scena dal camerino del teatro, complimentandosi per le mie doti; mi disse: “caro Stefano io che ho 54 anni non so fare le cose che tu sai fare a 17 anni!!!!!” e poi mi raccontò anche una barzelletta al telefono.
Una frase così generosa non poteva che riferirla, con l'umiltà che contraddistingue i veri grandi, un grande come Gino Bramieri! Grazie Gino non ti scorderò mai
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Di Raffaella Carrà ho diversi aneddoti da raccontare…. Premetto che è una delle donne dello spettacolo che ammiro di più da sempre (da quando in prima elementare mettevo in fila i banchi nel doposcuola improvvisando un minishow ballando su di essi “chissà se và” con una sciarpa gialla in testa che fungeva da capelli biondi) tanto che è stato uno dei miei modelli a cui mi sono ispirato durante la mia formazione artistica.
Durante la prima settimana di programmazione di “Pronto Raffaella?” nel 1983 riuscii a prendere la linea telefonica per un quiz; non mi sembrava vero di poter interagire con questo mitico personaggio. Le feci molti complimenti e colsi l'occasione anche per fare un ‘imitazione. Fu molto cordiale. Era un venerdì. Il lunedì riesco di nuovo a prendere la linea e feci un'altra imitazione. Incredibile, il mercoledì, ancora una volta, presi la linea ma questa volta, per non essere ripetitivo iniziai subito col fare un'imitazione e Raffa rimase a bocca aperta convinta, per qualche istante che l'avesse chiamata davvero Beppe Grillo.
Nel marzo 1991 andai a trovare Raffaella durante l'ultima puntata del programma “Ricomincio da 2” e mentre era al trucco mi ricevette e mi disse: “ma tu in realtà cosa vorresti fare?” Le risposi: “non nascondo che mi interessa anche molto il dietro le quinte: l'ideazione, la messa a punto e la realizzazione di un programma ; ma attualmente sarei più interessato alla scena, quindi ad esibirmi…”
“E allora,” rispose Raffaella,” non ti devi stancare di fare i provini. Fanne quanti più ne puoi…”(aveva ragione)
Nel settembre 1995 scrissi una lettera a Raffaella . ormai mi conosceva, sapeva cosa facevo…( Ma non pensavo mai potesse arrivare a chiamare al cellulare); ma dopo poco tempo squillò il telefonino: “pronto posso parlare con Stefano?” si sono io (feci). “Ciao Stefano sono Raffaella (pausa) Carrà” ed io con voce ebete:
“oh Raffaella che sorpresa!!!!” In poche parole avevo pronunciato il titolo (ancora top secret) del programma che dopo circa 3 mesi avrebbe proposto alla tv italiana: “Carràmba che sorpresa!” raffaella fu molto prodiga di consigli.
Dopo due anni nel 1997 durante la striscia quotidiana del “Se fosse…” abbinata alla lotteria mi chiamò, a sorpresa, a giocare con i suoi ospiti sul divano (prendeva due persone del pubblico in ogni puntata) fu
molto carina perché non mi presentò come una semplice spettatore, ma disse che mi conosceva, che facevo le imitazioni, che avevo studiato ecc.Devo dire che Raffaella è davvero la regina delle sorprese… quando meno te l'aspetti ti stupisce.
In occasione delle interviste che stavo realizzando per la mia Tesi di Laurea (ne ho fatte 18) nel 1990 avevo pensato di intervistare anche lei; ma ebbi l'ingenuità di far intercedere una persona che le girava e le gira tutt'ora intorno (con mansioni poco definite). Questo individuo, invidioso di questo mio lavoro, fece di tutto per non farmi concedere l'intervista, fece credere a Raffa che fosse tutta una scusa per avvicinarla eccetera….
In seguito poi feci recapitare a Raffaella una copia del volume (800 pagine)
A questo punto . credo, che abbia capito dove stava la verità e che comunque anche senza il suo aiuto avevo trovato altrettanti 18 grandi professionisti disponibili. Raffa conserva ancora la mia Tesi di Laurea. So che nel 1991 la prestò ad un ragazzo che stava a sua volta preparando una Tesi per il DAMS per farla consultare…
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